Dispositivi individuali di mobilità elettrica urbana: quanto sono sicuri?

Nel seguente articolo, presentato alla 28° conferenza annuale di EVU-Europa (anno 2019), gli autori (Ana Luisa Olona, Óscar Cisneros, Carlos Arregui, Juan Luis de Miguel) hanno affrontato il problema dell'analisi dell'effettivo livello di sicurezza offerto dai sistemi individuali di mobilità sostenibile urbana. Le analisi sono state svolte mediante lo sviluppo e l'impiego della modellazione multibody mediante il software commerciale MADYMO®.


La mobilità sta cambiando sulle nostre strade a causa della crescente domanda di veicoli ecologici (monopattini e mono-ruota elettrici, e-bike, seegway®, etc...). Così come pedoni e ciclisti, anche gli utilizzatori di dispositivi di mobilità elettrica personali sono considerati  utenti "deboli" della strada, pertanto particolarmente esposti al rischio di lesioni gravi a seguito di sinistri stradali.

Nel presente progetto di ricerca, sono stati sviluppati dei modelli numerici di vari dispositivi di mobilità elettrica personale e sono stati valutati diversi scenari, al fine di ottenere dati relativi alle lesioni subite alla testa dai pedoni, valutate mediante il calcolo dell' HIC (Head Injury Criterion), determinato a partire dall'elaborazione delle accelerazioni della testa.

I parametri relativi alle lesioni ottenuti sono stati successivamente confrontati con dati relativi alla ferite riportate dai pedoni in incidenti stradali reali. Relativamente alle due configurazioni dei mezzi all'urto analizzate, di impatto posteriore e laterale contro il pedone, è stata osservata una chiara correlazione tra velocità all'urto e lesioni alla testa per gli impatti laterali. Per impatti posteriori invece, tale correlazione non sussiste, in quanto sono da considerare diversi altri fattori.


Di seguito è riportato il link del sito della 28° conferenza annuale di EVU-Europa (2019).