Incidenti con animali selvatici: le novità dalla Cassazione 2020

La Terza Sezione della Suprema Corte di Cassazione, con la sentenza n. 7969/2020, ha chiarito aspetti fondamentali per il risarcimento di sinistri cagionati da fauna selvatica. L'articolo è tratto dal Magazine "Il Risarcimento" di GIESSE Risarcimento Danni ed è a firma dell'avv. Filippo Martini e dell'avv. Pietro Valerio Zinga del Foro di Milano.


Gli aspetti salienti della sentenza riguardano l'individuazione della figura del responsabile (cioè chi deve essere chiamato a rispondere del danno), la dimostrazione del danno, l'eventuale prova liberatoria da parte dell'Ente Gestore:

  1. solo ed esclusivamente le Regioni sono il soggetto legittimato passivo delle richieste attoree, poiché proprio alle Regioni sono attribuite le funzioni normative ed amministrative; nel caso in cui le misure per evitare il sinistro (in relazione alla gestione della fauna selvatica) fossero spettate ad un altro Ente Specifico diverso dalla Regione, l'attore dovrà comunque citare in causa la Regione la quale, se lo ritiene, potrà fare rivalsa sull'Ente o citarlo in causa a sua volta;
  2. l'attore rimane investito dell'onere della prova, che verte su tre punti
    • dimostrare l'esatta dinamica del sinistro;
    • dimostrare il nesso causale tra la condotta dell'animale e l'evento dannoso subito;
    • dimostrare l'appartenenza dell'animale ad una delle specie oggetto della tutela di cui alla L. 157/1992.
  3. ove l'attore dimostri quanto sopra, l'unica prova liberatoria che la Regione può fornire è quella del caso fortuito, cioè "che la condotta dell'animale si sia posta del tutto al di fuori della sua sfera di possibile controllo, come causa autonoma, eccezionale, imprevedibile ed inevitabile, anche mediante l'adozione delle più adeguate e diligenti misure di gestione e controllo della fauna, concretamente esigibili in relazione alla situazione di fatto."

Questo il link al blog di GIESSE Risarcimento Danni e dal quale è possibile scaricare sia la versione integrale dell'articolo che la sentenza della Corte di Cassazione in formato PDF.