Le giacche protettive per motociclisti sono un'innovazione chiave, in grado di ridurre la gravità delle lesioni subite dai motociclisti a seguito delle collisioni.
Tali dispositivi, detti anche air-jackets, consistono solitamente in un giubbotto o un gilet, contenente un airbag attivato da un dispositivo meccanico, appena viene rilevata un'accelerazione superiore ad un valore di soglia (vd. foto di copertina). Nonostante la derivazione di tale tecnologia dall'industria del motorsport, gli effettivi benefici e svantaggi di queste tecnologie (in termini di efficacia, affidabilità, costi e comfort) sono tuttora sconosciuti. Nell'ambito del presente progetto di ricerca, sono stati analizzati le fonti di letteratura disponibili e dati di collisioni motociclistiche avvenute nel Regno Unito per comprendere la natura delle lesioni subite dai motociclisti.
Le lesioni alla testa sono risultate le più comuni (48%), seguite da torace (23%), colonna vertebrale (10%) ed addome (8%). Il torace è risultata tuttavia la parte del corpo più gravemente ferita. Anche la testa, l'addome, la colonna vertebrale e il bacino risultano frequentemente lesionati e con un elevato livello medio di severità. Le lesioni al torace sono risultate spesso le lesioni molto gravi (AIS 3+) e gravi (AIS 4+) più diffuse.
Per stabilire dunque l'efficacia di tali dispositivi nel ridurre la gravità delle lesioni, le specifiche di 39 modelli di giubbotti protettivi sono state analizzate e valutate. Da tale ricerca è risultato che la maggior parte dei giubbotti protettivi sul mercato non garantisce un livello di protezione minimo accettabile. Solo un quarto dei modelli ha tempi di attivazione tali da proteggere i motociclisti durante la maggior parte delle collisioni e cadute (<100 ms).
Di seguito è riportato il link del sito della 27° conferenza annuale di EVU-Europa (2018)