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L'importanza dei filmati CCTV nella ricostruzione di sinistri tra autovetture e motocicli in ambito urbano

L'importanza dei filmati CCTV nella ricostruzione di sinistri tra autovetture e motocicli in ambito urbano
Nel presente articolo, presentato alla 27° conferenza annuale di EVU-Europa (anno 2018), gli autori (Leonidas Kakalis e Vasilios Tsilikis) hanno ricostruito un sinistro tra un'autovettura ed un motociclo, analizzando tutti i fattori cruciali che hanno portato all'impatto. Data l'assenza di testimoni affidabili, l'analisi di video ottenuti da telecamere a circuito chiuso (CCTV) consente di ottenere una stima della velocità iniziale del motociclo, permettendo di ottenere, insieme al resto delle prove, una ricostruzione accurata del sinistro.

Quando viene richiesto di ricostruire un'incidente stradale, tra i dati di maggiore interesse possiamo senza dubbio considerare la velocità iniziale tenuta dai mezzi coinvolti. Nel caso di sinistri tra autovetture e motocicli, questa risulta spesso molto difficile da valutare, specialmente quando non è possibile fare affidamento a testimoni oculari attendibili o a tracce di frenata relative ai mezzi (senza considerare la scarsità di dati di crash-test a disposizione). A tal proposito, gli autori dell'articolo hanno analizzato un sinistro mortale, avvenuto in un'intersezione urbana, tra un Piaggio Beverly (Veicolo A) ed una Chrysler ML 350 (Veicolo B), per il quale sono state rese disponibili riprese video ottenute da una telecamera a circuito chiuso, situata in prossimità del luogo dell'incidente. In particolare per il caso in esame, gli autori sono stati nominati dal conducente del Veicolo B per  effettuare la ricostruzione del sinistro.

Nel verbale redatto dai verbalizzanti sono state riportate le seguenti informazioni: distanza tra i veicoli alla quiete di 4 metri, distanza del casco del conducente del motociclo e del bauletto dal probabile punto d'urto
rispettivamente di 27 metri e 32 metri, nessuna evidenza circa eventuali tracce di pneumatici al suolo. Dalle foto dei due veicoli, fornite dalle autorità e dalle compagnie assicurative, sono state valutate la severità dei danni subiti e le posizioni relative all'urto. In particolare, il punto di impatto si trova sul lato anteriore destro della Chrysler, inoltre il cofano fortemente distorto e il parabrezza rotto rivelano il movimento post-impatto del guidatore del motociclo. Per quanto riguarda la dinamica del sinistro, è stato possibile stimare a priori il posizionamento all'urto dei mezzi, a seguito dell'analisi dei danni osservabili dalle foto, senza tuttavia poter dare una stima delle velocità iniziali a causa dell'impossibilità di valutare l'energia di deformazione dei due veicoli (specialmente per il motociclo, per il quale occorrerebbe conoscere la variazione del passo subita a seguito dell'urto). Pertanto, ritenuta a giudizio degli autori poco affidabile una stima della velocità iniziale del motociclo basata sull'utilizzo di tali informazioni, questa è stata valutata dall'analisi di riprese video ottenute da una telecamera CCTV installata in prossimità del luogo del sinistro. 

In particolare, dall'analisi dei frame del filmato, risulta che il motociclo ha percorso una distanza di circa 39,5 metri in 1,123 secondi prima dell'urto, ottenendo dunque una velocità pre-urto del motociclo di circa 124 km/h (l'errore di tale stima è stato valutato dagli autori pari a circa il 30% del valore calcolato, risultando tuttavia netta la violazione del limite di velocità vigente di 50 km/h), mentre dal ricostruttore nominato dai familiari del defunto è stata stimata una velocità pre-urto di soli 40 km/h, sulla base di osservazioni errate riguardanti le posizioni di quiete ed i danni subiti dai mezzi.



Di seguito è riportato il link del sito della 27° conferenza annuale di EVU-Europa (2018)

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