Nel presente articolo, tratto dal sito di InMoto.it, viene discusso il tema della praticabilità di detta attività, alla luce della recente legislazione relativa alla regolamentazione delle aree boschive e forestali.
Circa la possibilità, dal punto di vista legale, di transitare lungo strade sterrate a bordo della propria moto nel territorio nazionale, nel sito di InMoto.it sono citati i seguenti articoli di legge i quali, ad una prima lettura, sembrerebbero vietare tale attività:
- art. 2, comma 3, primo periodo, del decreto del 2021: "Indipendentemente dal titolo di proprietà, la viabilità forestale e silvo-pastorale ... sono vietate al transito ordinario e non sono soggette alle disposizioni discendenti dagli articoli 1 e 2 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285" (n.d.a.: ovvero dagli artt. 1 e 2 del Codice della Strada)";
- decreto legislativo n. 34 del 3 aprile 2018 (Testo unico in materia di foreste e filiere forestali), dove si afferma che la viabilità forestale risulta "inibita al traffico ordinario".
Tuttavia, sul punto, proprio il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali ha emesso un comunicato stampa, nel quale viene evidenziato che:
- la competenza primaria in materia è delle Regioni, ed ogni Regione e Provincia autonoma ha già una sua legge regionale che disciplina gli aspetti strettamente tecnici e la fruibilità di tali viabilità;
- le strade e le piste forestali non sottostanno ai criteri di sicurezza previsti per la viabilità ordinaria, poiché si tratta di viabilità esclusa dal Codice della strada;
- è dunque compito delle Regioni disciplinare le modalità di utilizzo, gestione e fruizione della viabilità forestale.
Di seguito è riportato il link dell'articolo completo, tratto dal sito di InMoto.it.