Da un'indagine effettuata dall'istituto americano per la sicurezza stradale (IIHS), è emerso che la maggior parte dei SUV di medie dimensioni offre una protezione inadeguata per i passeggeri posteriori, in accordo con le ultime valutazioni dei crash-test eseguiti dalla stessa organizzazione.
L'IIHS ha lanciato, a partire dallo scorso anno, il protocollo per i crash-test a sovrapposizione moderata (moderate overlap), in risposta a una ricerca che mostra significative differenze nella protezione degli occupanti posteriori rispetto a quelli anteriori per SUV di medie dimensioni. In particolare, nei veicoli a partire dall'anno 2007, il rischio di lesioni mortali per gli occupanti posteriori è superiore del 46% rispetto a quelli anteriori, in quanto negli anni le tecnologie di ritenuta sono state sviluppate prevalentemente per la protezione di questi ultimi.
A tal proposito, il nuovo protocollo incorpora un manichino Hybrid 3, atto a simulare la reazione una giovane ragazza o un bambino di 12 anni posizionato dietro il conducente ed utilizza metriche specifiche, le quali si concentrano sulle lesioni più frequenti negli occupanti posteriori.Per ottenere una buona valutazione, le misurazioni registrate dai sensori di questo manichino non devono superare i limiti che indicano un rischio eccessivo di lesioni alla testa, al collo, al torace, all'addome o alla coscia. Inoltre, le riprese video e il cerone applicato alla testa del manichino devono confermare che le cinture hanno impedito alla testa di colpire l'interno del veicolo o di avvicinarsi troppo allo schienale del sedile anteriore, oltre ad aver impedito al corpo del manichino di scivolare in avanti (per la prevenzione di lesioni addominali). Infine, viene utilizzato anche un sensore di pressione al fine di valutare il rischio di lesioni al torace.
In particolare, dall'indagine svolta da IIHS sui SUV di medie dimensioni è stato rilevato che dei 13 veicoli testati, solo quattro hanno ottenuto buoni voti (Ford Explorer, Ford Mustang Mach-E, Subaru Ascent e Tesla Model Y).
L'articolo completo è disponibile al presente link, tratto dal sito IIHS.org