Con il termine "near miss" viene indicato l'incidente che non produce lesione, malattia professionale o morte, ma che ha il potenziale per farlo (e quindi può essere considerato come mancato infortunio). In particolare, si stima che ogni 300 infortuni mancati avviene un infortunio vero e proprio che porta con sé conseguenze più o meno gravi. Lo studio degli infortuni mancati, perciò, può essere una fonte preziosa di indicazioni sui fattori di rischio inerenti a una particolare mansione o ad un processo produttivo (ovvero, sugli elementi da considerare per migliorare la valutazione e la gestione dei rischi).
A tal proposito, come riportato nell'articolo, una società tecnologica americana ha condotto un esperimento coinvolgendo 25 studenti per 18 settimane in cui è stato possibile studiarne il comportamento alla guida. Dopo aver installato sulle loro auto un apparecchio composto da una telecamera e dotato di accelerometri e memoria per la registrazione, sono stati acquisiti dati relativi ad un intervallo temporale di 9 settimane. Al temine di tale periodo sono stati mostrati loro i filmati per valutarne la condotta di guida. In particolare, i filmati delle prime 9 settimane mostravano scene di passaggi con il semaforo rosso, altri che si guardavano attorno distrattamente rischiando investimenti e tamponamenti, altri ancora intenti nell'utilizzo del telefono.Successivamente, dopo aver fatto visionare i filmati ai partecipanti, è stato chiesto agli stessi di continuare la guida per altre 9 settimane. A seguito di ciò sono stati osservati comportamenti alla guida molto più prudenti, avendo ridotto le condotte a rischio di oltre il 76%.
Di seguito è riportato il link dell'articolo completo, tratto dal sito Sicurauto.it